Vivian Maier

08.05.2013 15:30

ilnegativo

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Di lei è già stato detto tanto, tutto. Un autrice sconosciuta sino alla casuale compravendita dei suoi lavori da parte  un agente immobiliare con la passione per la storia locale di Chicago. Quello che probabilmente non è stato menzionato e che la differenzia tra questa autrice e gli altri mostri sacri della fotografia (o quantomeno dalla gran parte di essi) è la mancanza di, tanto per usare un termine in voga nell’ambiente artistico, contaminazioni. Mi spiego: le contaminazioni, per come le intendo io posso essere di due diverse tipologie. Una è relativa all' influenza delle opere e della poetica dei più grandi e noti fotografi (spesso investiti del doppio ruolo di vittime/carnefici) che giocoforza dissodano il campo dell’originalità con input sottotraccia che si insediano nelle vene creative dei praticanti fotografi. Questo ritengo sia anche un bene per la fotografia in quanto collocabile nella sfera dei processi evolutivi: si prende spunto dall’eccellenza per tentare di aggiungere qualcosa in più ed in meglio, rischiando si di scadere nell’emulazione ma, ove questo non dovesse accadere, si sommano originalità ad arricchimento. L’altro tipo di contaminazione è quella inerente l'ineludibile condizionamento dal successo e dalla popolarità: rimasta nell’anonimato per la sua intera esistenza di fotografa, Vivian Maier ha agito sempre per se stessa, per gusto e passione personali, in piena e libera autonomia espressiva. Non ha risposto ad alcuna committenza, ad alcuna aspettativa se non quella di se stessa verso il risultato perseguito. Un po’ come capita ai fotoamatori, il campo d’azione è privo di gabbie o di restrizioni fatte salve, ovviamente, quelle dettate dai limiti tecnici/logistici/operativi. Qui risiede, a mio avviso, il valore e la differenza di questa autrice che incarna a pieno lo spirito della fotografia eseguita non per necessità professionali e di riflesso senza vincoli nelle scelte espressive e nelle tematiche trattate. Il mondo è probabilmente pieno di tante Vivian Maier che hanno operato e continuano a farlo indifferenti e alle volte ignare del loro potenziale; nella maggior parte dei casi non avranno la fortuna di riempire le cronache artistiche ma la forza della fotografia prende energia anche da questa peculiare spinta che inebria a prescindere dalle affermazioni e dai risultai e nonostante le delusioni e le limitazioni. Siamo al cospetto di un'artista capace di ridurre idealmente il divario tra autori affermati ed autori anonimi. E se ciò per molti è soltanto una mera illusione, pazienza, tanto non cambia nulla. 

 

 

https://www.vivianmaier.com

https://www.vivianmaierprints.com

https://www.repubblica.it

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