Fujifilm X E2: evoluzione nella tradizione

14.12.2013 14:51
Fujifilm X E2
Preso dalla curiosità di toccare con mano i miglioramenti apportati alla X E1 mi sono procurato la sua evoluzione e, non contento, ho voluto corredarla del Fujinon xf 27 mm f/2,8.
Come sempre in questa sede si parla di sensazioni d'uso soggettive lasciando ad altri ben più qualificati il compito di testare scientificamente prestazioni e resa. Le immagini a corredo sono tratte ancora una volta dal grandioso palcoscenico della Capitale e rappresentano situazioni sia standard che limite nell'intento di dare la percezione degli scenari possibili nell'arco di una intera giornata. Sono JPG direttamente impostati "on board" con profilo pellicola Pro neg H.
Si parte ovviamente da una ottima base ben consolidata, della quale si è parlato forse a dismisura, per cui ci soffermeremo soltanto sulle novità di maggior rilievo.
Prima piacevolissima conferma: l'accensione è istantanea ed il tempo di configurazione ( quel fastidiosissimo ritardo nel mostrare la scena correttamente esposta ) notevolmente diminuito rispetto alla prima serie. La macchina, avendo fama di grande consumatrice di energia, perde purtroppo un importante comando diretto per la configurazione di EVF ed LCD posteriore in favore del tasto Q traslato a sua volta dalla parte destra della fotocamera per permettere lo sdoppiamento dei pulsanti AF-L ed AE-L. Per chi è abituato a rivedere costantemente le immagini sul grande display posteriore il tutto comporta una scelta di configurazione meno "elastica" e potenzialmente più onerosa in termini di consumi. Ovviamente ciò che si è perso in riproduzione lo si recupera in ripresa con la possibilità di gestire al meglio le opzioni di blocco AF ed AE.
I tasti personalizzabili diventano 4 ( non sono mai abbastanza...) ampliando notevolmente il ventaglio di scelte per cucire addosso alle proprie esperienze d'uso la nostra X E2: molto molto bene. 
È stata aggiunta la connessione WI-FI che permette in modo molto minimalista di scaricare direttamente nel pc, nel tablet o nello smartphone le immagini scattate dando la possibilità di geotaggarle e di condividerle istantaneamente tramite apposita applicazione Fuji.
Niente controllo in remoto per la gioia dei puristi di analogica memoria che possono bearsi anche di quella che è probabilmente la novità di maggior rilievo della macchina : stiamo alludendo al nuovo sensore x-trans 2 che cela al suo interno sensori specifici per il rilevamento di fase nella messa a fuoco.
Di ciò ne beneficiano ovviamente la precisione e la velocità degli automatismi per la focheggiatura sopratutto in condizioni di scarsa illuminazione 
ed altresì ne beneficia anche la cara messa a fuoco manuale che guadagna un moderno stigmometro a immagine spezzata di grande aiuto in particolari situazioni di ripresa e nell'utilizzo di ottiche non originali.
Queste sono le più significative novità nella evoluzione di un apparecchio nato già buono ed oggi divenuto più maturo e completo, estrema sintesi di un indovinato sodalizio tra vintage e tecnologia che da risposte concrete alle richieste degli appassionati che non si accontentano di fare solo buone foto...
 
 
Fujinon xf 27 mm f/2,8
Un ottica piccola, leggera e poco ingombrante, che con i suoi 40mm equivalenti ben si sposa con la fotografia di reportage e di strada. Poco appariscente e mediamente veloce ha dalla sua una qualità ottima in rapporto a prezzo e dimensioni ma in nome di quest'ultime sacrifica la tanto amata ghiera dei diaframmi...
In sintesi è un ottica ideale per chi ama fotografare "in punta di piedi".
 
Perché passare dalla M6 alla X E2 ?
Dopo l'ubriacatura da digitale avuta grazie alle prime reflex dotate di sensore elettronico immesse sul mercato, abbiamo avuto un un po' tutti un rigurgito analogico. Poi ecco la seconda grande ubriacatura ma, questa volta, da analogico che ci ha fatto fare i conti con costi lievitati in proporzione alla rinnovata domanda ( ma non dovrebbe essere il contrario? ) e sopratutto con la mancanza fisiologica di tempo da dedicare ad un modello di approccio fotografico che richiede molta, molta, ma proprio molta calma e pazienza... E così eccoci di nuovo ad un bivio: analogico, con il suo carico vintage di odori, manualità, meditazione e fascino retrò, oppure digitale con la spinta tecnologica volta ad ottenere sempre la perfezione in tempi brevi sotto il mantra della condivisione? La mia risposta personale è stata Fujifilm x E1 prima ed E2 dopo: apparecchi chiaramente figli dell'era digitale, con soluzioni tecnologiche d'avanguardia ed una qualità d'immagine davvero impressionante. Ma la filosofia che si cela dietro a questo mainstream di opzioni innovative è data da un design semplice con abbondanza di tasti e ghiere fisiche che donano alla nostra un look d'altri tempi ed un esperienza d'utilizzo molto intuitiva. Altro aspetto estremamente importante è quello correlato al flusso di lavoro: praticando fotografia a livello professionale sono costretto, a volte volentieri a volte decisamente no, ad effettuare lunghissimi tour de force davanti al monitor per trasformare scatti grezzi in fotografie correttamente fruibili. Ora, cercando di ritagliare spazi adeguati anche per il lato ludico e passionale della pratica fotografica, avevo necessità di non inquinare il tutto con estenuanti sessioni di ottimizzazione e fotoritocco al computer. Bando allora agli amati/odiati Raw e spazio ai Jpg nativi con gli adeguati profili pellicola che rimandano alle gloriose negative ed invertibili della casa verde tanto apprezzate da amatori e professionisti di tutto il mondo. Ora la mia M6 lavora molto meno ed i mie rimorsi si affievoliscono sempre di più....
 

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