Ricordando la Kodachrome..

22.04.2013 19:01

Return after 3 weeks Vacation, Great Falls, MO, 27 Jun 1964. ShorpyInventata nel 1935 per un uso prettamente cinematografico grazie all'attività hobbistica di due poliedrici musicisti (Leopold Mannes e Leopold Godowsky jr), la Kodachrome è stata una emulsione che ha rotto schemi consolidati in seno al panorama fotografico dell'epoca. Prima di lei le pellicole più diffuse erano caratterizzate dall'utilizzo del metodo additivo per il processo colore. La Kodachrome fù di fatto la prima invertibile ad utilizzare il metodo sottrattivo partendo da una pellicola multistrato agli alogenuri d'argento. Nel 1936 venne perfezionata una versione 35mm adatta ad un utilizzo fotografico: un cambiamento ed una innovazione epocale che in 75 anni di onorato servizio hanno permesso la conquista del mercato professionale ed amatoriale instaurando un regime di monopolio e consacrando la casa gialla ad icona mondiale della produzione fotografica. Un dominio, quello della Kodachrome dovuto sopratutto a caratteristiche peculiari nella resa dei dettagli unite ad una estrema naturalezza dei colori e ad una eccezionale affidabilità di archiviazione consolidata nel corso degli anni. Il metodo di sintesi sottrattiva e la mancanza degli agenti copulanti, a differenza della maggior parte delle emulsioni presenti sul mercato sino al momento del lancio, richiedeva un processo di sviluppo particolare: il Kodak K-14. Un metodo abbastanza complesso e costoso in quanto i coloranti (non presenti nella pellicola che, lo ricordiamo, era di fatto un supporto in bianco e nero inizialmente a tre strati poi divenuto nella formula definitiva elaborata dai tecnici Kodak a 5 strati) venivano aggiunti in fase di lavorazione in tanti passaggi differenti quanti erano gli strati chimici della pellicola, restringendo la possibilità del trattamento ad un numero relativamente esiguo di laboratori specializzati. Un processo affinato più volte nel corso degli anni passando dall'iniziale K-11 (prendendo il nome dalle varie fasi di lavorazione) fino all'ultimo K-14, nel 1974. Nonostante il maggior costo dell'accoppiata film+sviluppo e malgrado i considerevoli tempi di attesa, la Kodachrome ha regnato praticamente incontrastata, sopratutto nel mondo professionale, iniziando la parabola discendente soltanto negli anni 90, quando hanno fatto la comparsa diapositive di ottima qualità e relativamente economiche grazie a procedimenti di sviluppo (E-6) molto più rapidi, e consumando il suo declino nello scontro con una fotografia digitale sempre più popolare ed in continua ascesa. Grazie alla Kodachrome si è avuta una accelerazione nella transizione dal bianco e nero al colore e riviste del calibro di Life, Time e National Geographic hanno iniziato a pubblicare le prime copertine a colori con risultati fino ad allora inimmaginabili che oggi non sfigurerebbero neanche dinanzi alle più giovani e moderne emulsioni chimiche o al digiltale stesso. I più grandi eventi del 20° secolo sono stati impressionati da questo glorioso film, dal disastro di Hindenburg alla prima ascesa dell'Everest, passando per l'incoronazione della regina Elisabetta II e l'assassinio del presidente Kennedy. L'artista Paul Simon ha addirittura composto un brano in suo onore celebrandone il trionfo dei colori ed associandola idealmente alla gioia di vivere. Nel giugno del 2009 la casa gialla, rafforzando la percezione del suo declino, ha dovuto tagliare la produzione di questa amatissima pellicola dopo un primato di longevità lungo 74 anni. Nel mondo era rimasto soltanto il laboratorio Dwayne’s Photo in Parsons (Kansas, u.s.a.) in grado di garantirne la sviluppo. L'anno successivo l'ultimo rullino venne affidato alle sapienti cure del fotografo Steve McCurry ed il suo sviluppo ha decretato il de profundis dell'unico macchinario rimasto in un laboratorio autorizzato kodak, dell'ultimo rullino Kodachrome e, metaforicamente, del concetto stesso di diapositiva colore relegata  ad una flebile sopravvivenza soltanto grazie alla tenacia di casa Fuji (che ancora ha in listino la Velvia, unica vera antagonista della Kodachrome, a prezzi assolutamente inpopolari ed inproponibili). Chi scrive non ha avuto il piacere di utilizzare la Regina delle diapositive, tuttavia l'eredità e l'alone di leggenda che essa ha lasciato si sono incuneati profondamente negli strati emotivi di coloro che, sottoscritto compreso, amano talmente l'arte fotografica da accettarne con sospetto e riserva le evoluzioni ed i naturali cambiamenti. Razionalmente siamo coscienti che passato, presente e futuro della fotografia sono legati indissolubilmente all'innovazione tecnologica che ne permette tra l'altro la sopravvivenza e la proliferazione. Ma il razionale non sempre alberga nelle nostre coscienze e pensare che oggi la fotografia è sintetizzata da una fredda sequenza di numeri sedimentati all'interno di archivi digitali, ci fa nostalgicamente rimpiangere quel carico di dubbi e aspettative che sopportavamo nell'attesa di ricevere la busta dal laboratorio, degna conclusione di un iter fotografico graduale e compiuto.

 

 

 
 

articoli correlati

ricordando la Kodachrome..

Nessun commento trovato.

Nuovo commento

fotografia

fotografia

segnalazioni news contatti  about